Ha suscitato sconcerto il documento “National Security Strategy”, pubblicato a inizio dicembre dalla Casa Bianca, che definisce gli obiettivi di sicurezza nazionale dell’amministrazione americana guidata dal presidente Donald Trump per i prossimi anni. La nuova strategia americana per l’Europa di Viviana Pansa re il Paese più forte, ricco, potente e di successo per gli anni a venire”. In particolare, nel paragrafo che descrive cosa potrà garantire la sicurezza degli Stati Uniti nell’immediato futuro, si cita la stabilità dell’emisfero occidentale, che se sarà “sufficientemente ben governato” potrà “prevenire e scoraggiare l’immigrazione di massa verso gli Stati Uniti”. Un tema sempre ribadito dall’attuale presidenza, secondo cui la sicurezza dei confini resta “l’elemento primario della sicurezza nazionale”. Si richiama poi la necessità della cooperazione per la lotta al narcotraffico – incarnata da Trump anche in discutibili raid contro imbarcazioni accusate di trasportare droga attraverso il Mar dei Caraibi – e del sostegno all’economica americana invertendo i possibili danni provocati da attori stranieri, cui si può ricondurre l’introduzione dei dazi e la volontà di mantenere la libertà di navigazione in tutte le rotte marittime cruciali, così da avere catene di approvvigionamento sicure e affidabili e l’accesso a materiali critici. Si dichiara infine esplicitamente la volontà di “impedire che una potenza ostile domini il Medio Oriente”, vincolata a non scalfire gli interessi esistenti su petrolio e gas e alla difesa del loro transito in punti nevralgici, e di “sostenere i nostri alleati nel preservare la libertà e la sicurezza dell’Europa, ripristinando al contempo la fiducia Un testo, lungo 33 pagine, in cui si presenta nero su bianco la “strategia” politica dell’attuale esecutivo statunitense per rendere l’America “di nuovo grande”, così come recita lo slogan grazie a cui Trump ha vinto le ultime elezioni politiche. “Restare il Paese più forte, ricco, potente e di successo” Punto cardine di questa nuova amministrazione sembra essere la volontà di ritirarsi dallo scenario globale per concentrarsi sul fronte interno, o meglio, limitare la propria azione di politica estera alle questioni che più strettamente riguardano o potrebbero avere effetti sul benessere statunitense. Un’intenzione che, a ben vedere, non è semplice da mettere in pratica e che si accompagna alla ridefinizione dell’insieme dei rapporti degli Stati Uniti con il resto del mondo, inclusi quelli con l’Europa e perciò anche il suo impegno nell’Alleanza Atlantica. Il documento parla esplicitamente di un “riadattamento della nostra presenza militare globale per affrontare le minacce urgenti nel nostro emisfero, allontanandola da teatri la cui importanza relativa per la sicurezza nazionale americana è diminuita negli ultimi decenni o anni”. In questo modo, secondo il presidente Trump, l’America si assicurerà di “restaLa Rivista Europee La Rivista · Ottobre - Dicembre 2025 14
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