La Rivista

continente e coltivando “la resistenza” alla direzione intrapresa dall’UE “all’interno delle nazioni europee”. Oltre a ristabilire condizioni di stabilità interne, la politica statunitense si dice infine orientata a promuovere l’azione indipendente dell’Europa, anche attraverso l’assunzione di responsabilità primaria, da parte di quest’ultima, della propria difesa. “Gli Stati Uniti non possono sostituirsi ai cittadini europei” Se, dunque, in fase iniziale il documento citava esplicitamente la dottrina Monroe del 1823 quale riferimento per l’attuale strategia nazionale, sembra che il “corollario Trump” abbia dimenticato, nelle dichiarazioni riportate di seguito, la parte del non intervento negli affari europei. E nei giorni successivi alla sua pubblicazione, quando per alcuni è mancata una replica diretta e incisiva da parte della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, - mentre l’alto rappresentante per gli affari esteri Kaja Kallas si limitava a ribadire l’importanza dell’alleanza tra Usa ed Europa, - è stato il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa a definire “inaccettabili” le minacce di interferenza nella politica europea degli Stati Uniti. “Gli Stati Uniti non possono sostituirsi ai cittadini europei nella scelta di quali partiti sono buoni e quali cattivi – ha ribadito Costa, aggiungendo di comprendere perché la nuova strategia di sicurezza nazionale degli Usa sia risultata così gradita alla Russia: non solo – ha chiarito - per la posizione espressa sull’Europa, ma anche per il fatto che non menziona mai la necessità di arrivare ad una pace “giusta e duratura” tra Mosca e Kiev, ma solo quella di porre fine alle ostilità. “Quando si tratta di decisioni che riguardano la Ue, queste vengono prese dalla Ue e per la Ue. Comprese quelle che riguardano la nostra autonomia normativa, la tutela della libertà di espressione e l’ordine internazionale fondato sulle regole – ha riferito invece un portavoce della Commissione UE. “Accogliamo con favore la forte priorità attribuita dalla strategia alla fine della guerra della Russia contro l’Ucraina – prosegue il commento, che ribadisce come Europa e Stati Uniti condividano tuttavia “la responsabilità di sostenere una pace giusta e duratura”. Ricorda inoltre che l’Europa sta aumentando massicciamente gli investimenti nella difesa sia per migliorare la propria sicurezza che per continuare a dare un contributo decisivo alla NATO. Per non diventare residuali e irrilevanti È mancata univocità nella reazione registrata al documento degli esponenti della maggioranza al governo in Italia, con la premier Giorgia Meloni che ha ribadito come da tempo sia necessario che l’Unione pensi alla sua sicurezza, al di là della posizione ora espressa in questa strategia. “La traiettoria della politica americana era evidente già prima dell’avvento di Trump che ha soltanto accelerato un percorso irreversibile – ha sottolineato anche il ministro delle Difesa Guido Crosetto, sottolineando come l’asse della competizione americana si sia spostato ora in direzione della Cina, versante per cui l’Unione non gli torna utile perché manca di risorse naturali, in perdita nella competizione su innovazione e tecnologia, “piccola, lenta e vecchia”. Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani invece, le dichiarazioni di Trump devono diventare un’occasione di profondo cambiamento da parte dell’Unione, perché così come è oggi strutturata, non può reggere al confronto con altre potenze. Per Tajani, l’UE può risollevarsi e tornare protagonista, ridimensionando la dimensione burocratica e rilanciando quella politica, di matrice unitaria. A ciò devono contribuire tutti gli Stati membri, per cui l’isolamento si rivelerebbe controproducente, in particolare per l’Italia. “Dei 623 miliardi di export delle nostre aziende, oltre 200 sono verso paesi europei. Isolarsi, dire no all’Europa – conclude Tajani, - ci farebbe diventare residuali e irrilevanti”. La Rivista Europee Gli Stati Uniti non possono sostituirsi ai cittadini europei nella scelta di quali partiti sono buoni e quali cattivi La Rivista · Ottobre - Dicembre 2025 16

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