di Niccolò Figundio Le attuali contingenze internazionali hanno, purtroppo, riportato al centro dell'attenzione degli Stati e dell'opinione pubblica taluni settori produttivi estremamente delicati: il riferimento è anzitutto a quello della difesa. Tuttavia, la situazione di estrema tensione diplomatica ci ricorda come, in particolari circostanze storiche, anche altri settori dell'economia risultino di fondamentale importanza per le collettività. All'esigenza di proteggere questi particolari ambiti dell'industria tentano di rispondere variegate discipline normative tese ad attribuire allo stato un certo margine di controllo rispetto alle operazioni societarie concernenti particolari categorie di imprese. Queste discipline, creando limitazioni alla libera circolazione dei capitali e alle scelte imprenditoriali, trovano ovvie e legittime resistenze da parte dell'economia, risultando maggiormente sgradite negli ordinamenti più permeati dai principi liberali. Non deve dunque stupire il fatto che molti Stati europei, Italia inclusa, abbiano implementato tali discipline in maniera molto più decisa di quanto non abbia sinora fatto la Svizzera. Tuttavia, da qualche anno anche il nostro Paese si è incamminato sulla medesima strada, come si noterà nel prosieguo. La disciplina legale italiana sul "golden power" Nell'ordinamento italiano, con l'espressione "golden power" si intende l'insieme dei poteri oggi attribuiti al Governo rispetto ad operazioni straordinarie o acquisizioni che possano compromettere la sicurezza nazionale, l'ordine pubblico e il funzionamento di asset strategici per lo Stato. Tale disciplina, introdotta nel 2012, ha segnato un netto cambio di passo rispetto alla precedente normativa in tema di "golden share": questo strumento, introdotto in Italia nel 19941, prevedeva sostanzialmente la conservazione da parte dello Sato di partecipazioni dirette nelle imprese oggetto di privatizzazione, con attribuzione al socio pubblico di poteri e diritti esorbitanti rispetto a quelli previsti in capo a un normale detentore di partecipazioni. Poiché La Rivista Legale Investimenti stranieri e sicurezza nazionale: come lo Stato tutela le produzioni strategiche Un breve confronto tra Italia e Svizzera in tema di normative sulla protezione dei settori economici rilevanti per la sicurezza nazionale Nell'ordinamento italiano, con l'espressione "golden power" si intende l'insieme dei poteri oggi attribuiti al Governo rispetto ad operazioni straordinarie o acquisizioni che possano compromettere la sicurezza nazionale, l'ordine pubblico e il funzionamento di asset strategici per lo Stato La Rivista · Ottobre - Dicembre 2025 23
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