La Rivista

Perché 200 franchi non bastano L’istantanea, nello scenario che ci interessa in modo particolare, quello dei programmi in lingua italiana fruibili da un pubblico potenzialmente più ampio Oltre Gottardo, ci è puntualmente descritta dalla Direttrice generale SSR Susanne Wille, in un intervento pensato ad hoc per la cooperativa SSR Svizzera italiana CORSI. Un modello unico Oggi, sostiene Wille, la SSR è un'azienda al servizio di tutte le persone in Svizzera. Un modello unico: SSR produce programmi nelle quattro lingue nazionali ed è presente in tutte le regioni. Questo è il mandato e l'espressione di un'idea politica e culturale di fondo: un Paese caratterizzato dal federalismo ha bisogno di una presenza dei media in tutte le regioni linguistiche e di un costante scambio tra di esse. La RSI, precisa la direttrice generale, non realizza solo programmi dalla Svizzera italiana per la Svizzera italiana. Rende visibile e udibile la Svizzera di lingua italiana in tutto il Paese. Una prestazione che i media privati della regione non possono fornire nella stessa misura. Al tempo stesso, il suo radicamento locale è forte e tangibile. L'offerta di RSI è apprezzata e raggiunge un folto pubblico, non solo, aggiungiamo noi, nella Svizzera italiana. La RSI promuove la lingua italiana, la musica e la produzione di documentari e fiction. In tal modo garantisce visibilità alla cultura e alla lingua regionale in tutta la Confederazione e rafforza la vitalità dell'ambiente creativo della Svizzera italiana. Inoltre, con 205 milioni di franchi, la RSI contribuisce ogni anno all’economia della Svizzera italiana. Ogni franco investito genera altri 53 centesimi di valore aggiunto in altre aziende. La RSI rappresenta quindi un pilastro economico per la regione. Questo radicamento regionale, ribadisce Wille, è ciò che distingue la SSR. E deve rimanere tale anche con il mandato di risparmio imposto dal Consiglio federale. Entro il 2029 un risparmio di 270 milioni di franchi Il Consiglio federale ha infatti deciso di ridurre il canone a 300 franchi l'anno, imponendo, tramite ordinanza, una riduzione in due tappe. Dal 2027 la tassa di ricezione scenderà dagli attuali 335 a 312 franchi e dal 2029 si abbasserà ulteriormente a 300 franchi. Oltre a ciò, verranno esentate dall’obbligo di pagare il canone le imprese con un fatturato annuo soggetto a IVA fino a 1,2 miNonostante il Consiglio federale, tramite un’ordinanza, abbia stabilito che in ogni caso dal 2029 il canone scenderà a 300 franchi, il prossimo 8 marzo i cittadini svizzeri saranno chiamati ad esprimersi sull’iniziativa «200 franchi bastano!», che punta a ridurre ulteriormente il canone radiotelevisivo. Quali le possibili conseguenze? La Rivista Primo piano La direttrice generale SSR Susanne Wille La Rivista · Ottobre - Dicembre 2025 27

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