Pubblicato il nuovo rapporto Io sono cultura Da cultura e creatività un valore aggiunto di 302 miliardi La Rivista Cultura Oggi questa vocazione si conferma un asset strategico: l’Italia è prima al mondo per influenza culturale e valorizza un patrimonio capace di generare valore economico, occupazione e attrattività. Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo attiva filiere come turismo, trasporti e manifattura, contribuendo in modo decisivo alla competitività nazionale. Accanto ai numeri, pesa la capacità della cultura di orientare innovazione, coesione e sostenibilità: dalle tecnologie digitali alla transizione verde, fino al ruolo crescente dei giovani. In uno scenario complesso e in rapido cambiamento, investire in cultura significa rafforzare identità, futuro e qualità della vita del Paese. Un formidabile attivatore di economia La cultura per l’Italia è anche un formidabile attivatore di economia. Una filiera, in cui operano soggetti privati, pubblici e del terzo settore che, nel 2024 è cresciuto dal punto di vista del valore aggiunto (112,6 miliardi di euro, in aumento del +2,1% rispetto all’anno precedente e del +19,2% rispetto al 2021). Una filiera complessa e composita in cui si trovano ad operare quasi 289 mila imprese (in crescita del +1,8% rispetto al 2023) e più di 27.700 mila organizzazioni senza scopo di lucro che si occupano di cultura e creatività (il 7,6% del totale delle organizzazioni non-profit). Ma il “peso” della cultura e della creatività nel nostro Paese è molto maggiore rispetto al valore aggiunto che deriva dalle sole attività che ne fanno parte. Cultura e creatività, in maniera diretta o indiretta, generano complessivamente un valore aggiunto per circa 302,9 miliardi di euro. È quanto emerge da “Io sono cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, il rapporto realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, Deloitte con la collaborazione dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Fondazione Fitzcarraldo, Fornasetti e con il patrocinio del Ministero della Cultura. Giunto alla sua quindicesima edizione, il rapporto è stato presentato a Roma da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Andrea Prete, presidente di Unioncamere; Alessandro Rinaldi, vicedirettore generale Centro Studi Guglielmo Tagliacarne; Valeria Brambilla, socio ed amministratore delegato Deloitte & Touche; Beniamino Quintieri, presidente Istituto per il Credito Sportivo e Culturale. I dati Continua anche nel 2024 la ripresa del Mezzogiorno che presenta tassi di crescita superiori alla media nazionale sia con riferimento al valore aggiunto (+4,2% rispetto ad una crescita L’Italia affronta le grandi trasformazioni globali facendo leva sulla propria forza più distintiva: la cultura. Come ricordava Galbraith, il successo del Paese non nasce solo da competenze tecniche o industriali, ma dalla capacità di intrecciare saperi, creatività e bellezza nel tessuto produttivo e sociale. La Rivista · Ottobre - Dicembre 2025 40
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