La Rivista

Le parole svizzere dell’anno 2025 La Rivista Cultura La discussione all'interno della giuria di lingua italiana che si è riunita per la scelta della parola dell’anno è stata particolarmente intensa e appassionata. Il confronto si è sviluppato intorno all’identificazione delle parole che meglio rispecchiano il discorso pubblico sui temi dominanti e sulle preoccupazioni della società durante l’anno. Ogni membro della giura, composta da linguisti, scrittori, docenti, giornalisti e traduttori, ha portato un proprio punto di vista ma nella comune consapevolezza della necessità di identificare termini che avessero una forte connessione con le sfide e le trasformazioni del nostro tempo. La scelta ha preso in considerazione decine di parole ed è emersa da un'analisi degli eventi globali, delle dinamiche sociali e delle vicende politiche che hanno caratterizzato il 2025. La selezione della Parola dell’Anno non è solo un atto linguistico, ma anche una riflessione profonda su ciò che accade intorno a noi. Di seguito le tre parole che costituiscono il podio simbolico Al primo posto: dazi La decisione dell’amministrazione Trump di imporre dazi elevatissimi alle importazioni da circa duecento Paesi ha avuto per la prima volta nella storia una portata che va oltre la loro funzione di regolatori della politica economica e degli squilibri commerciali. I dazi sono stati trasformati in uno strumento di pressione geopolitica, utilizzato per influenzare le azioni di altri Paesi determinando così un cambiamento nei paradigmi di fiducia tra nazioni sovrane. In altre parole, i dazi sono diventati sanzioni specifiche, imposte per forzare un Paese ad adattarsi agli interessi di un altro. Al secondo posto: permacrisi Agli inizi di novembre è stato pubblicato uno studio condotto dalla Global Coalition for Youth Mental Health in partenariato con l’UNICEF sull’influenza delle “permacrisi” sulla salute mentale della Generazione Z in Svizzera. La parola sta a significare “crisi permanente” e indica le difficoltà dei giovani tra i 14 e il 25 anni a comprendere il mondo in cui vivono. Lo studio getta lo sguardo su una generazione sopraffatta dal peso psicologico che le crisi globali permanenti inevitabilmente esercitano. Il futuro, legato alla costante esposizione a sfide globali come i cambiamenti cliI componenti della giuria che ha selezionato le parole svizzere dell’anno in lingua italiana: Da sinistra a destra: Carlo Silini, Marco Pagani, Cinzia Rigamonti, Flavio Stroppini, Nicoletta Zagaria, Laura Baranzini, Angelo Ciampi, Paolo Attivissimo, Luisa Carrer Dazi, Frauen-Nati, génocide, IA sono le Parole dell'Anno Svizzera rispettivamente in italiano, tedesco, francese e romancio. Hanno plasmato il discorso in Svizzera e nelle sue regioni linguistiche nel 2025. Sono state analizzate scientificamente e confermate dalla scelta delle quattro giurie composte da professionisti della lingua e della comunicazione. La Rivista · Ottobre - Dicembre 2025 46

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