matici, le guerre e le incertezze economiche rappresenta un orizzonte di paura, incidendo sulla salute mentale dei giovani. Lo studio invita gli attori sociali, quali scuole, aziende, forze politiche a promuovere sensibilizzazione e informazione per garantire ai giovani l’aiuto di cui hanno bisogno. Al Terzo posto: riarmo In occasione del vertice dei Paesi NATO tenutosi all’Aia il 24-25 giugno scorso è stato deciso di aumentare progressivamente le spese militari, entro il 2025, al 5 per del PIL. In pratica, una gigantesca corsa al riarmo. La diplomazia e le politiche di dialogo tra nazioni sono state sostituite da una frenetica corsa agli armamenti, vista come una soluzione alle crescenti crisi internazionali. Ma il riarmo non riguarda solo l’apparato bellico, riguarda anche l’uso delle parole. Il lessico della guerra ha preso il sopravvento in ogni ambito della nostra esistenza. Come non ricordare, allora, la lettera di Papa Francesco risalente al 14 marzo scorso: “Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità.” Nelle altre lingue nazionali Le parole dell'anno nella Svizzera francese sono: 1° posto génocide, 2° posto 39% e 3° posto grève, che significano, rispettivamente, genocidio, 39% e sciopero. Le parole dell'anno nella Svizzera tedesca sono: 1° posto Frauen-Nati, 2° posto Zollhammer e 3° posto Chlorhuhn, che significano, rispettivamente, nazionale di calcio femminile, martello doganale e pollo al cloro. Le parole dell'anno nella Svizzera retoromanza sono: 1° posto IA, 2° posto ballape da dunnas e 3° posto vita pajabla, che significano, rispettivamente, AI, calcio femminile e vita abbordabile. È «fiducia» la parola dell'anno secondo l'istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. Una parola scelta per la sua attualità e valenza etica. Dopo «rispetto», parola del 2024, per il 2025, anno segnato da incertezze geopolitiche e sociali, la «fiducia» emerge infatti «come risposta essenziale al diffuso bisogno di guardare al futuro con aspettative positive». «Questo desiderio si fonda sulla forza delle relazioni umane: sviluppare legami solidi, affidabili e duraturi non solo tra individui, ma anche tra i cittadini e le istituzioni. Nelle sue diverse accezioni, la parola "fiducia" è un concetto fondamentale per l'esperienza umana perché pone in risalto la dimensione relazionale dell'individuo, manifestandosi nell'ambito personale (fiducia in sé stessi) e in quello comunitario (fiducia nel prossimo, nella comunità, nella società)». Una parola che implica sempre la percezione e il riconoscimento di un legame o di una situazione come affidabile. Il Dizionario dell'italiano Treccani 100 definisce la fiducia come «l'atteggiamento di tranquilla sicurezza che nasce da una valutazione positiva di una persona o di un gruppo di persone, verso altri o verso sé stessi». La scelta di Treccani tiene conto anche dell'indicazione espressa da molti giovani utenti:«fiducia» è risultata una delle parole più cliccate sul portale treccani.it e quella con il più alto incremento percentuale rispetto all'anno precedente. «Fiducia - sottolineano dalla Treccani - è oggi una parola fragile e insieme necessaria, soprattutto tra i giovani che sentono il bisogno di riannodare i legami e di credere in qualcuno o qualcosa senza temere delusioni. Solo quando ci si fida si è disposti ad aprirsi, a condividere pensieri, paure e progetti». Parola antica, ereditata dal latino, e sviluppatasi nella tradizione medievale, la fiducia - fides, fidelitas - è uno dei termini più ricorrenti quando si parla di affidamento, confidenza, fedeltà, fede, responsabilità e speranza nell'avvenire: Per questo Treccani invita a considerarla non solo un sentimento, ma una pratica quotidiana. Un patrimonio etico condiviso che nutre il vivere comune. La Rivista · Ottobre - Dicembre 2025 47
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