La Rivista

La Rivista Visioni la realtà di allora. Come ha detto Henry Cartier Bresson “La fotografia può fissare l’eternità in un istante2”. Sue sono le immagini che glorificano l’inaugurazione della tratta Roma-Firenze dell’Autostrada del Sole (1962), come pure quelle che documentano il viaggio in auto con Pier Paolo Pasolini al volante di una FIAT 1100 lungo le coste italiane da Ventimiglia a Trieste, Pasolini di cui, saltò fuori, era stato il fotografo prediletto, accompagnandolo nella Lunga strada di sabbia, il leggendario reportage su e giù dalla penisola3: 110 fotografie in bianco e nero realizzate nel 1959 per raccontare l’estate italiana del miracolo economico, inchiesta sociologica uscita in tre puntate sulla rivista Successo, che lo aveva commissionato. Poi i primi ritratti di Carla Fracci, fresca di nomina nel 1958 come prima ballerina de La Scala. E ancora il reportage dei funerali di Palmiro Togliatti, nel 1964. Grazie ai rapporti di amicizia instaurati negli ambienti del cinema e della scena artistica, realizza foto private ed esclusive dei più grandi intellettuali, artisti, attori e registi dell’epoca, personalità celebri negli anni del Neorealismo e della Dolce Vita cogliendo di ciascuno l’umanità, l’essenza della psiche: Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Kim Novak, Walter Chiari, Brigitte Bardot, Monica Vitti Michelangelo Antonioni. Ma anche Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Ezra Pound, Giuseppe Ungaretti, una spensierata Oriana Fallaci al mare (1963) e lo stesso Pasolini, più volte ritratto, come nella celebre foto sul Monte dei Cocci di Roma, del 1960. Al fianco di Pasolini, Di Paolo è anche fotografo di scena durante le riprese di Mamma Roma (1962) e Il Vangelo secondo Matteo (1964). Per Tempo Illustrato documenta una serie di incontri eccezionali: Alberto Moravia che intervista Claudia Cardinale, Luchino Visconti con Mina, Salvatore Quasimodo con l’Anita Ekberg della Dolce Vita di Fellini. Infine, per i servizi della giornalista Irene Brin, firma reportage di alta moda e sul jet set internazionale. Uscita di scena Con l’avvento della televisione e l’orientamento scandalistico della stampa, nel 1968 Paolo Di Paolo decide di smettere nel campo fotografico, si ritira in silenzio. Non correrà mai con altri paparazzi dietro le celebrità. Torna a dedicarsi agli studi di filosofia e storia curando, tra altre, le edizioni storiche per l’ Arma di Carabinieri per circa cinquant’anni. La “rinascita” Nei primi Anni Duemila sua figlia Silvia scopre - narra la leggenda, in cantina, cercando gli sci4 - l’incredibile archivio fotografico del padre composto da oltre duecentocinquantamila negativi, provini, stampe e diapositive. Nel 2019, il MAXXI di Roma dedica a Paolo Di Paolo un’ampia monografica, Mondo Perduto, un omaggio a un grande narratore dell’Italia del Dopoguerra, dell’Italia che cambiava negli anni Cinquanta e Sessanta, di gente comune e artisti, tra la frenesia di ricostruire e la voglia di riscatto dalla povertà, come anche delle dive e divi di Cinecittà, rifiorita grazie al Neorealismo. Paolo Di Paolo, Puglia, Trani, Il padre della sposa ©Archivio Fotografico Paolo Di Paolo La Rivista · Ottobre - Dicembre 2025 68

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