La Rivista

La Rivista La Dieta rivista Il passaggio tra il vecchio e il nuovo anno può anche essere visto come il momento in cui poter distinguere chi ha appena scoperto una nuova dieta miracolosa in cui lanciarsi pieno di buoni propositi e chi, con un misto di sconforto e rimprovero per sé stesso, ne ha appena abbandonata un’altra. Questo spesso accade perché il legittimo e comprensibilissimo desiderio di “stare meglio” si sovrappone a quell’urgenza tutta umana di avere risposte semplici e immediate. Il che va a braccetto con un certo mercato che cavalca benissimo questa urgenza, preparando confezioni colorate e dal nome accattivante, per rispondere a quei desideri. Ed è proprio qui che nasce il problema. Perché in mezzo a keto rivisitate, digiuni “smart”, proteine come se piovesse e combinazioni alimentari che sembrano uscite da un laboratorio alchemico, la verità — quella che nessuno ama vendere — è che la dieta davvero personalizzata non ha nulla a che vedere con le mode e soprattutto va costruita un pezzo alla volta, dedicando tempo, pazienza e sì, anche un po’ di fatica. Personalizzata… ma davvero? Parlare di dieta personalizzata, oggi, potrebbe condurci a camminare su un terreno scivoloso. Da un lato c’è chi evolve il concetto con strumenti utili: app, sensori, wearable, test ben costruiti. Dall’altro, purtroppo, c’è chi spaccia per “su misura” l’ennesimo schema preconfezionato, da applicare a tutti uguale, cambiando solo il nome del file. La differenza di approccio dovrebbe sembrare lampante, ma spesso non lo è. Una prima considerazione da fare è che, se una dieta è costruita su DIETA PERSONALIZZATA: TRA GENETICA, STILE DI VITA E MICROBIOMA BASTA MODE: ECCO COSA CONTA DAVVERO di Tatiana Gaudimonte La dieta davvero personalizzata non ha nulla a che vedere con le mode e soprattutto va costruita un pezzo alla volta, dedicando tempo, pazienza e sì, anche un po’ di fatica La Rivista · Ottobre - Dicembre 2025 82

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=