La Rivista

promesse, integratori e mode gastronomiche. Qui, a differenza di alcuni altri trend, c’è davvero sostanza. Perché il microbioma influenza non solo la nostra digestione, ma anche il metabolismo energetico, il sistema immunitario e persino l’umore. Mi fermo qui ma la lista sarebbe ancora lunga e la cosa più affascinante è che l’influenza tra noi e il nostro microbiota intestinale è reciproca. Non perché sia “misterioso”, ma perché vive con noi, di noi, attraverso ciò che mangiamo e come viviamo ogni giorno. Fibre? Ne vanno matti. Cibi fermentati? Una festa. Varietà alimentare? L’equivalente di una vacanza ai tropici. Non serve trasformare la cucina in un laboratorio di fermentazioni improbabili e potenzialmente dannose: basta reintrodurre regolarmente quei cibi che la nostra dieta moderna ha un po’ dimenticato. L’unica avvertenza: non aspettate miracoli istantanei. Il microbioma è lento, ragiona a lungo termine. Ma quando cambia, cambia tutto. Come si fa, quindi, una dieta davvero personalizzata? Niente profezie. Niente numeri magici. Niente sconti per chi elimina intere categorie alimentari al primo sospetto. Una dieta personalizzata nasce da un percorso molto più concreto: 1. Si parte dal capire come si sta davvero. Non solo il peso, ma energia, sonno, digestione, ciclo, stress. 2. Si osservano le abitudini. Quando si mangia, come, quanto, perché. 3. Si adatta l’alimentazione allo stile di vita. Per chi lavora in ufficio non servirà lo stesso schema di chi passa la giornata in movimento. 4. Si fa spazio alla varietà. Più cibi diversi, più nutrienti, più benessere per il microbioma. 5. Si introducono cambiamenti realistici. Un passo alla volta. Sempre. Pianificando di volta in volta. E allora perché le mode continuano a funzionare? Bella domanda, che ci riporta all’inizio di questo articolo. Perché promettono ciò che la personalizzazione non può promettere: risultati rapidi, zero dubbi, poco sforzo. Peccato che, nel lungo periodo, siano proprio le mode a farci girare in tondo. Si parte, si migliora un po’, si crolla, si riparte da un’altra moda. Non conto le persone che hanno iniziato una consulenza dicendo “le ho provate tutte”. Un circolo vizioso travestito da percorso di benessere. La consapevolezza di dove siamo e dove vogliamo (lentamente) andare può apparire meno scintillante, ma è molto più efficace: e il tuo corpo, prima o poi, te lo farà sapere. La buona notizia è che mangiare in modo personalizzato è più semplice di quanto sembri. Richiede ascolto, non complicazione. Richiede costanza, non perfezione. Richiede conoscenza, non rinunce estreme. E a volte richiede qualcuno che aiuti a mettere insieme tutti i pezzi: genetica, stile di vita, microbioma, obiettivi, preferenze. Se questo articolo ti ha fatto venire qualche domanda (e mi auguro di sì), parlane con uno specialista che sappia davvero costruire un percorso su di te — non uno “per tutti”. Fai domande. Pretendi risposte motivate. E soprattutto: evita tutto ciò che promette scorciatoie. Un caro saluto personale dalla vostra consulente nutrizionale Dr. Tatiana Gaudimonte info@loveyourbody.ch La Rivista La Dieta rivista Se la genetica è intrigante, lo stile di vita è banalissimo. Troppo, per attirare click. Eppure è proprio qui che si gioca la partita più grande: ciò che mangiamo conta, certo, ma come viviamo conta di più La Rivista · Ottobre - Dicembre 2025 84

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